Quello che cuciniamo è sulle nostre tavole da generazioni e da trentanni lo proponiamo ai nostri clienti. Da sempre salvaguardiamo la cucina tradizionale dei castelli romani. Abbiamo una profonda conoscenza della nostra cultura gastronomica e se rivisitiamo qualche vecchia ricetta facciamo di tutto per non perderne le radici e quindi il sapore. Da noi si cucinano piatti scomparsi da anni come la zuppa di fave con il battuto di lardo e menta romana; la zuppa di cannellini all'aneto; la zuppa di ramoracce con olio nuovo; le mezzemaniche alla mentuccia; una rivistiazione del pan cotto; il pannicolo (una carne succulenta e magrissima); l'abbacchio alla svinatora, piatto che i nostri nonni preparavano con il vino appena svinato.

Inoltre le fettuccine al ragu tradizionale romano con le regaglie di pollo, gli strozzapreti al castrato, la coda alla vaccinara, le animelle croccanti saltate in padella con finocchiella selvatica e vino bianco, la trippa alla romana con la mena e il pecorino; la coratella, esclusivamente d'abbacchio, in salsa con le cipolle o, a Pasqua, in bianco con i carciofi romaneschi.

Poi ancora i fegatelli in retina di maila, i fagioli lamon con le cotiche le fave fresche con il guanciale e i carciofi, e il bollito alla piccchiapò.

Le paste fresche fatte a mano, mentre quelle secche provengono dal pastificio abruzzese Masciaelli, sono trafilate al bronzo ad essiccazione lenta.

Nella giusta stagione si possono inoltre degustare, per i palati piu esigenti, funghi porcini, ovuli e galletti.

Infine i vini selezionati per accompagnare i nostri piatti provengono da agricolture biologiche e da grandi cantine che garantiscono un ottomo abbinamento. In chiusura del pasto abbiamo un solo grande caffe: l'unico tostato a legna in italia.